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Michele Grassi

Neurologo

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Emergenza Covid 19

2021-01-02 15:39

Michele Grassi

Covid,

Emergenza Covid 19

«Non vi è salute se non c’è salute mentale», afferma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La sfera mentale è a pieno titolo parte integrante

«Non vi è salute se non c’è salute mentale», afferma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La sfera mentale è a pieno titolo parte integrante del benessere della persona, intesa sia nella sua individualità, sia nella sua sfera sociale. In Italia, secondo gli ultimi dati (ottobre 2019) dell’Istituto superiore di sanità, le patologie psichiatriche più frequenti sono «la depressione, la schizofrenia e le sindromi nevrotiche e somatoformi».

E in questo periodo di emergenza coronavirus – in cui le persone sono state chiamate alla responsabilità di non uscire (se non per mera necessità) – di quarantena, di isolamento, è più che mai importante togliere il velo del pregiudizio e dello stigma verso la sfera della salute mentale. Non tutti sono in grado di gestire lo stress psicologico e la paura creatasi, e la situazione attuale potrebbe portare a far peggiorare le condizioni patologiche pre-esistenti in pazienti già affetti da ansia, stress, depressione e altro.

Inoltre, la minimizzazione delle difficoltà di chi espone un problema afferente alla sfera psicologica con risposte come «C’è chi sta peggio», o «I problemi della vita sono altri» è assolutamente controproducente, anche in questo momento critico. Chi soffre di difficoltà o problemi psicologici è spesso perfettamente conscio della situazione emergenziale e che ci siano persone che stanno peggio, ma ciò non vuol dire che debbano esser lasciate indietro o abbandonate a se stesse.

La regola primaria in tutti questi casi è solo ed esclusivamente una: non vergognarsi. Non vi è alcuna ragione di vergognarsi di parlarne apertamente, non vi è alcuna ragione per non chiedere aiuto e, soprattutto, non vi è alcuna ragione per sottostimare i campanelli di allarme e non vi è alcuna ragione di sminuire il problema, perché potrebbe innescare un effetto domino con effetti progressivamente irreparabili.

 

I consigli per la salute mentale dell’Oms e del Consiglio nazionale ordine psicologi italiani

L’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso un vademecum intitolato Gestire lo stress durante l’epidemia di Coronavirus, in cui sottolinea anzitutto come «durante una crisi sia normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati o arrabbiati. Parlare con persone di cui ti fidi può aiutare», e seguono una serie di consigli pratici da mettere in atto quotidianamente nella gestione della crisi.

Parallelamente il Consiglio nazionale ordine psicologi italiani ha realizzato un ulteriore prontuario psicologico per affrontare con cognizione di causa l’emergenza, illustrando come razionalizzare la paura del coronavirus, illustrando alcune delle buone pratiche da tenere a mente in questo periodo.

 

Consigli pratici per conciliare salute mentale ed emergenza coronavirus

 

Mantenere le relazioni sociali rimanendo a distanza

Nella vostra sfera familiare, di amici, di colleghi, di conoscenti, individuate i contatti su cui fare affidamento. Accordatevi per seguire quotidianamente almeno uno o due chiamate o videochiamate in modo da poter mantenere il contatto anche con l’esterno della vostra abitazione e della vostra quotidianità. Questi riferimenti potrebbero non essere alla portata di tutte e tutti, specialmente nel caso di persone che vivono sole e/o isolate con problemi di fiducia nel prossimo, conflittualità pregressa, assenza di riferimenti di fiducia: in seguito vi daremo i riferimenti degli specialisti da contattare e a cui far riferimento.

Inoltre, qualora foste a conoscenza di persone che hanno pregressa tendenza all’autoisolamento e/o prive di riferimenti e/o che vivono isolate per anzianità o per altre ragioni, tentate di andare loro incontro comunicando loro i numeri utili di riferimento e i numeri di emergenza, nel caso in cui dovessero aver bisogno di aiuto, psicologico e non. 

 

Impostare una routine

Le abitudini quotidiane sono state stravolte, è indubbio. Ciò può condurre alla “perdita della bussola” nelle semplici azioni quotidiane, con il rischio di rimanere a letto o sul divano anche laddove non sussista uno stato di stanchezza o necessità di riposo. È essenziale riprogrammare la propria routine, e rispettare in modo rigoroso gli orari decisi: anche questo è un richiamo alla responsabilità, ma è una responsabilità che assumete nei confronti di voi stessi. Pertanto oltre a programmare telefonate o videochiamate con contatti di fiducia, il tempo quotidiano deve e può essere impiegato per svolgere altre attività. 

 

Mantenere l’igiene personale

È importante lavarsi quotidianamente, non solo le mani. Prendetevi cura di voi e di chi vi sta vicino, nel caso in cui viviate con qualcuno. Mantenete una rigorosa e corretta igiene intima e igiene orale (i dentisti, come altri professionisti sanitari, lavorano a ranghi ridotti e a scaglioni e pertanto è indispensabile non lasciarsi andare a pratiche scorrette o lascive). 

 

Non saltare i pasti

Non andrebbe mai fatto a prescindere, ma restando a casa a taluni potrebbe succedere. Al contempo razionalizzate e non abusate né di cibo, né di caffeina, né di alcool, né di sigarette: un conto sono i piccoli sfizi, ma tentare di colmare i vuoti con questi prodotti, sul lungo periodo, è pericoloso per la vostra salute. 

 

Rispettare gli orari di lavoro da casa

Chi sta temporaneamente lavorando da casa rispetti rigorosamente gli orari di lavoro: mettersi sulle spalle una mole di lavoro superiore solo perché «tanto non si ha altro da fare» significa togliere tempo a tutte le restanti attività che possono giovare psicologicamente alla sfera individuale e, produttivamente parlando, inficiare la resa e la qualità del lavoro. 

 

Dedicare tempo allo svago

Leggere, scrivere, disegnare, ascoltare musica, cucinare, guardare film, serie tv, giocare (sì, vale anche per gli adulti) e svolgere attività fisica dentro casa è possibile ed è importante per non farsi sopraffare dalla paura o dalla noia. A ciò si può aggiungere la possibilità di ottimizzare gli spazi della casa: riordinare armadi e dispense ed eliminare il superfluo. 

 

Pulire casa

Come consigliato dall’Istituto superiore di sanità è altrettanto importante prendersi cura degli ambienti chiusi in cui viviamo o lavoriamo. È essenziale garantire il ricambio dell’aria negli ambienti e pulire adeguatamente tutte le superfici (con i prodotti adatti, pertanto leggete bene le istruzioni riportate sulle etichette, evitate contatti con gli occhi e bocca e usate guanti di protezione) e prestare massima attenzione agli impianti di ventilazione.

 

Esponetevi almeno mezzora all’aria

In particolare nelle giornate di sole, dedicate almeno mezzora all’esposizione alla luce solare e all’aria aperta. Questo non vuol dire “uscire di casa” ma passare tempo sul balcone o alla finestra. L’esposizione alla luce solare, con le dovute creme protettive e senza esagerare, è utile per sviluppare la vitamina D, essenziale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e per le ossa. Inoltre, l’esposizione all’aria aperta da finestre o balconi è importante per cambiare prospettiva e visione, al di là delle mura domestiche: utilizzate questo tempo per respirare profondamente, rilassarvi, e concentrarvi sul “qui e ora” e sul respiro, razionalizzando la paura e facendo defluire lo stress accumulato (gli esercizi di respirazione possono essere svolti anche in casa, ndr). 

 

Ridurre l’auto-esposizione alle notizie

Cercate di esporvi alle notizie 1 massimo 3 volte al giorno, evitate il sovraccarico informativo che rischia di compromettere il vostro umore, le vostre emozioni e la vostra psiche. Questo è possibile riducendo l’uso dei social network, utilizzando canali informativi  istituzionali ufficiali e/o testate giornalistiche affidabili. Di massima importanza è la riduzione dell’uso delle chat di WhatsApp dove spesso circolano messaggi e informazioni non corrette: oltre a evitare di diffondere il virus, evitate di diffondere messaggi o comunicazioni non ufficiali e fuorvianti e, in qualsiasi caso, prima di diffonderle controllate che siano veritiere e fondate per il bene vostro e di chi vi sta intorno, anche a livello digitale.